Farmaci intelligenti grazie alla memoria dell'acqua

Le ricerche del Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier mostrano come l'acqua, nel prossimo futuro, potrebbe cambiare la vita di milioni di persone.

25 maggio 2015

Curare alcune gravi patologie grazie ai messaggi provenienti dall’acqua presente nel nostro corpo? 

Da alcuni recenti studi sembra proprio che a questa domanda, tra qualche anno, sarà possibile rispondere in modo affermativo. In particolare, le ricerche effettuate dal Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier  dimostrano come alcune patologie, tra cui Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, e malattie virali (HIV-AIDS, influenza A ed epatite C) “informino” l’acqua del nostro corpo della loro presenza tramite l’emissione di particolari segnali elettromagnetici. 

“Sarà indispensabile cercare le fonti di questi segnali”, ha spiegato il professor Montagnier. “Sappiamo che provengono da forme di sequenze del DNA, ma quali sequenze ancora non ci è dato di sapere. Partendo da questo stadio potremmo creare dei metodi diagnostici, e forse un giorno dei trattamenti”, ha precisato Montagnier.  

Grazie ai recenti studi del Premio Nobel, si è evidenziato come le nanostrutture intorno al DNA di alcuni batteri patogeni possiedano la memoria del vissuto della persona. Per la prima volta, si vede in maniera chiara che l'acqua ha una memoria della persona. Sarà così possibile fare una diagnostica nuova, basata sui segnali emessi, per conoscere se c'è ancora o meno la memoria di un certo vissuto biologico.

Farmaci intelligenti

Questo nuovo approccio consentirebbe di intervenire in modo nuovo sul trattamento e sulla cura di malattie croniche, studiando nuovi farmaci “intelligenti”.

La teoria della memoria dell'acqua è già ampiamente utilizzata in ambito omeopatico, nella preparazione dei vari rimedi: dosi piccolissime di una sostanza vengono messe in contatto con le molecole dell'acqua, diluite e agitate tante volte. Più è alta la diluizione, più è potente l'effetto del preparato omeopatico. La diluizione inoltre annulla qualsiasi effetto collaterale. 

“Il messaggio dell'acqua è quello di farci capire che è un liquido straordinario, molto presente nell'universo. È un liquido che non ha le proprietà fisiche che noi ci aspettiamo, e siamo in tanti a pensare che può creare delle strutture interne, come dei ‘semi di materia’, in grado di tenere la memoria di alcune molecole biologiche. Penso quindi che l'acqua abbia un ruolo fondamentale nell'origine della vita: il mio messaggio è che essa deve essere studiata sempre più”, ha sottolineato Montagnier.