Come analizzare l’acqua del rubinetto di casa

Molti rinunciano a bere l'acqua del rubinetto per una paura spesso ingiustificata, due ricercatori dell'Università Bicocca hanno brevettato un kit che permette di misurare il ph e la qualità della propria acqua.

10 gennaio 2017

Quanto cloro ci sarà? È davvero potabile? Nonostante gli studi recenti sull’affidabilità e sulla sicurezza dell'acqua pubblica in molti casi rimangono dubbi sull’acqua di rubinetto di casa propria.

Come capire se davvero ci si può fidare del liquido chiaro che esce dai nostri rubinetti? Tra i vari strumenti a disposizione si aggiunge l’invenzione di un gruppo di giovani ricercatori italiani dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, ZooPlantLab, i quali hanno creato “ImmediaTest – acqua”, prodotto dall'azienda spin-off universitaria Fem2-Ambiente.

Si tratta di un kit semplice da utilizzare che permette di valutare la qualità dell’acqua di rubinetto che arriva nelle nostre abitazioni: si possono infatti misurare alcuni parametri chimici così da poterli confrontare con i valori previsti dalla legge. Il kit è affidabile ed economico: costa 14 euro e 90 centesimi. 

Per eseguire un’analisi dell’acqua in pochi minuti basta immergere le strisce colorimetriche nell'acqua che cambierà colore in presenza di determinate sostanze disciolte al suo interno. In particolare, si possono misurare il ph, la durezza, il contenuto di solfati, di cloruri, di nitrati e nitriti (tra i contaminanti indesiderabili più diffusi). 

Confrontando i colori assunti dalle diverse strisce con quelle riportate sulla scheda di lettura si risale alla qualità della acqua in relazione ai limiti di legge vigenti. 

È stata anche sviluppata una variante che contiene tutto il necessario per eseguire due analisi complete e poter misurare i parametri dell’acqua prima e dopo il trattamento con impianti di depurazione domestici. Si può verificare se sono ancora presenti i sali di calcio e magnesio, importanti per il fabbisogno metabolico, o se l’acqua è stata impoverita troppo dall’impianto. 

"Il principio è facile, veloce e indicativo”, spiega Maurizio Casiraghi, uno dei due ricercatori dell'Università di Milano Bicocca. “Il motore del lavoro è stato combattere il dubbio: molti rinunciano a bere l'acqua del rubinetto per una paura spesso ingiustificata di contaminazioni chimiche o microbiologiche, anche quando le analisi degli enti che devono svolgere i controlli, cioè acquedotti e ASL, ne certificano qualità e sicurezza". 

"Il kit è affidabile. Abbiamo lavorato molto per migliorarlo e renderlo più preciso sulla concentrazione delle sostanze”, conclude il co-ideatore del brevetto, Massimo Labra. 

"Nessuna pretesa di sostituirsi ai controlli periodici e completi eseguiti dai professionisti degli acquedotti e delle ASL”, precisano infine i due studiosi. “Le loro analisi vengono svolte fino al punto di consegna, il contatore. Il nostro kit invece permette di controllare l'acqua anche nel tratto finale, che è il rubinetto di casa, dell'ufficio, della scuola".