Cosa inquina di più il nostro ecosistema?

Piccoli gesti per uno stile di vita più sostenibile

01 luglio 2020

La tutela dell’ambiente è diventata, soprattutto in questi ultimi anni, uno degli argomenti di maggior interesse e seguito. Per preservare il fragile equilibrio del nostro ecosistema infatti, molte persone sono disposte a compiere dei sacrifici in favore di uno stile di vita più sostenibile. Tali sacrifici non sono legati a sforzi insormontabili o a drastiche decisioni, bensì a piccole scelte quotidiane che permettono di avere uno stile di vita sostenibile e col minimo impatto ambientale eliminando gli oggetti che inquinano di più.

Quali sono gli oggetti di uso quotidiano più inquinanti?

Nel corso della nostra giornata, siamo esposti ad innumerevoli articoli, prodotti e accessori che hanno un altissimo coefficiente di inquinamento potenziale. Per limitare la frequenza con cui questi oggetti vengono gettati nell’ecosistema, occorre prendere posizione e fare delle piccole scelte che possono fare una grande differenza non permettendo ad un semplice oggetto quotidiano di diventare rifiuto.

  • Chewing Gum: Derivato dal polimero del petrolio e da lubrificante dannoso, la comune “gomma da masticare” è uno degli oggetti che inquina di più e impiega circa 5 anni per decomporsi. Si stima infatti che in un anno solare siano oltre 560 mila le tonnellate di chewing gum abbandonate su banchi, marciapiedi ecc. e che per rimuoverle, il costo sia 10 volte superiore rispetto a quello impiegato per la loro produzione. E’ necessario dunque gettarle nell’indifferenziato in modo che avvenga il loro corretto smaltimento; 
  • Mozziconi di sigarette: A differenza della chewing gum, i mozziconi impiegano dai 6 ai 12 mesi per decomporsi in quanto sono composti di cellulosa e fibre vegetali di tabacco. Ciononostante, con una percentuale del circa 46%, sono il rifiuto che inquina di più le nostre strade. In un anno si stima infatti che i mozziconi che non vengono correttamente smaltiti nell’indifferenziato, superino addirittura i 5,6 miliardi;
  • Pneumatici: In questo caso, il materiale in cui vengono realizzati, grava parzialmente sul loro quoziente di inquinamento potenziale in quanto viene usato un misto di gomma naturale (derivante dall’albero Havea Brasiliensis) e sintetica. La discriminante è relativa invece alla mole di polvere che questi rilasciano nell’ambiente. Il 60% delle polveri generate dal movimento degli pneumatici entra nei nostri polmoni causando allergie, asma e malattie cardiovascolari rendendo quindi questo prodotto il più inquinante per l’aria;
  • Legna da ardere: È risaputo che la legna, attraverso il processo di combustione, genera IPA ovvero idrocarburi policiclici aromatici che vengono rilasciati inquinando l’aria. Si consiglia dunque, per ovviare a questa controindicazione, di acquistare stufe a pellet che vantano alti rendimenti termici, basse emissioni di gas inquinanti, certificazione di qualità per un combustibile senza collanti o sostanze inquinanti aggiunte;
  • Cannucce di plastica: Non serve essere degli esperti per rendersi conto che la plastica è uno dei materiali che più inquina i mari e le strade. Una cattiva gestione del processo di smaltimento porta a danni ambientali irreparabili come le isole di rifiuti che galleggiano nell’Oceano Pacifico. Si stima infatti che in un anno siano oltre 500 milioni le cannucce che, anzichè essere riciclate, finiscono nel nostro ecosistema impiegando svariati anni per decomporsi. Molte aziende del settore food in Europa stanno prendendo le contromisure adeguate sostituendo la plastica con materiali facilmente riciclabili o velocemente biodegradabili come carta, acciaio e bambù.

Come avere uno stile di vita più sostenibile

Adottando questi piccoli accorgimenti e modificando di poco le proprie abitudini è dunque possibile evitare che dei prodotti di uso quotidiano si trasformino in rifiuti. Questo avviene nel momento in cui si sceglie un’alternativa ugualmente valida a quelle sopra elencate sia in termini di prodotto (ad esempio preferendo le borracce riutilizzabili al posto delle bottigliette di plastica monouso) sia in termini di stile di vita (preferendo gli spostamenti coi mezzi pubblici o con biciclette al posto dell’automobile). Non sono necessari dunque enormi sacrifici, basta semplicemente rimodellare le proprie abitudini in maniera green per poter essere d’esempio e d’ispirazione per tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente e la sua salvaguardia.