Cos'è l'etichettatura ambientale

Come possono essere più green le aziende

19 novembre 2021

Verso la prima metà di settembre del 2020 è stato approvato il decreto legislativo n. 116 che ha introdotto l’obbligo di etichettatura ambientale per gli imballaggi contenenti i prodotti che entrano in territorio italiano da paesi non facenti parte dell’Unione Europea. Ma in cosa consiste l’etichettatura ambientale?

Le etichette previste per questo tipo di decreto hanno l’obbiettivo di comunicare al cliente, i materiali con cui un packaging è stato realizzato e come gestirne lo smaltimento.

Riciclare grazie all’etichettatura ambientale

Lo scopo quindi è sia sensibilizzare il consumatore finale verso i rischi che può portare l’abbandono di tale confezione nel nostro ecosistema, sia responsabilizzarlo fornendogli le indicazioni per un corretto smaltimento.

Non vi sono icone prestabilite o format preimpostati per tale comunicazione. Vi è però l’obbligo di inserire alcune informazioni rilevanti per poter permettere al cliente di smaltire correttamente ogni parte del packaging. Innanzitutto è obbligatorio indicare tutti i materiali che compongono una confezione, dall’ imballaggio, ad eventuali maniglie fino ai sotto imballaggi che proteggono un preciso prodotto all’interno della confezione. In qualsiasi caso vanno indicati sia i componenti facenti parte del pack, sia il materiale di cui sono formati attraverso sia la definizione standard (es. Carta, Plastica, Alluminio ecc.) sia la sigla riferita a quel determinato materiale (es. PAP 20 per la carta o PVC 3 per la plastica e così via). Oltre a queste due informazioni è necessario anche il riferimento alla parte della confezione che è stata realizzata con quel materiale (es. maniglia in plastica PVC 3).

Ogni regione, provincia e addirittura comune ha una propria regolamentazione di dove i vari materiali vanno smaltiti. Le indicazioni riguardo lo smaltimento sono dei suggerimenti basati sulla maggioranza delle legislazioni dei comuni ma bisogna considerare che una confezione di plastica può dover essere destinata allo smaltimento nella plastica leggera o nella plastica dura a seconda della sua composizione e delle regolamentazioni presenti nel comune di riferimento.

Aziende e etichettatura ambientale 

Tutte le aziende interessate stanno procedendo a conformarsi a questo nuovo decreto senza il quale sarà impossibile importare in Italia della merce da paesi non Europei. La sensibilizzazione in tal senso risulta essere il principale strumento per educare il cliente ad un corretto smaltimento e soprattutto al non abbandono delle confezioni (di qualsiasi dimensioni esse siano) che potrebbero danneggiare l’ambiente.

Ovviamente questa etichettatura non basta per definire un’azienda “ecosostenibile”. L’impegno a educare i clienti deve andare di pari passo con l’impegno sociale che ogni azienda mette per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale sia in fase di produzione che di educazione e smaltimento.